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Aborto spontaneo, cause e cosa fare

aborto spontaneo

Cos’ é l’ aborto spontaneo

Aborto spontaneo… lutto invisibile…

Per la medicina, l’ aborto spontaneo è la morte in utero, non indotta, dell’ embrione o del feto prima dell’ epoca gestazionale in cui sarebbe in grado di sopravvivere anche al di fuori del grembo materno (periodo che ad oggi è fissato a 24 settimane di gestazione).

Per una coppia l’ aborto spontaneo è un trauma dal quale difficilmente si esce, è un dolore sordo fatto di sensi di colpa, è la cessazione di un respiro regolare, è il dolore immenso dopo la gioia più grande, è un vuoto incolmabile… la perdita di un figlio é un lutto inaccettabile.

Cause di aborto spontaneo

Voglio fare una distinzione tra aborto spontaneo isolato e poliabortività (è una condizione in cui nelle coppie si assiste alla perdita di due o più gravidanze consecutive nel primo trimestre di gestazione o nella prima fase del secondo e specificare che spesso non si sa la causa precisa ma che ci sono esami da fare per stabilire cosa possa aver determinato gli aborti.

Un aborto spontaneo isolato può essere causato da:

Le cause di poliabortività possono essere:

Molte e diverse sono le cause che possono provocare un aborto spontaneo ed esulano dalle competenze di chi scrive. Il mio consiglio spassionato è di rivolgervi ad un bravo medico che saprà consigliarvi esami ematologici, specialisti da consultare e percorsi da seguire per la realizzazione del vostro sogno.

Parlane col tuo medico, le informazioni che leggi sono frutto di esperienza personale, non possono e non hanno la pretesa di sostituire ile indicazioni del tuo ginecologo.

La vita dopo un aborto spontaneo

“Non c’è battito. L’attesa si è interrotta”.

E vedi andare in frantumi anche te stessa, il mondo smette di esistere e insieme a quel cuoricino che non batte più, il cuore dei genitori perde un battito, quello più importante e che non si riprenderà più, per tutta la vita.

Il sogno di stringere tra le braccia quel figlio si infrange per sempre, cominciano le domande, che resteranno senza risposta per sempre, i sensi di colpa assordanti e la consapevolezza che nulla sarà più come prima, tristezza, agitazione, collera, frustrazione di fronte a qualcosa che non si può cambiare e che, nonostante non sia dipeso dalla propria volontà, ci fa sentire colpevoli.

Quando una coppia vive un aborto spontaneo, chi le ruota intorno non ne parla volentieri o non ne parla affatto, anche se le coppie che vivono questa dolorosa esperienza sono tante (il 15-25% delle gravidanze si interrompe spontaneamente nel primo trimestre).

Gli altri tendono a minimizzare questo evento non lieto, provano a riempire i silenzi quando quei silenzi diventano insostenibili per loro e allora partono le frasi che, secondo loro, dovrebbero essere di consolazione e, spesso, vengono dette con le migliori intenzioni per aiutare la coppia a dimenticare.

“Vedrai che ne avrai altri/ Non la fare tragica, hai già un bimbo/ Capita a tutti non sei la sola/ Per fortuna eri incinta solo di tre mesi/ Smettila di pensarci erano solo cellule/ È stato solo un incidente di percorso/ Mettetevi all’ opera e riprovateci/ Inutile rimuginare/ Non era neanche un bambino non puoi esserti già affezionata/ Ci sono cose peggiori/ Non piangere”.

Queste frasi non aiutano anzi fanno sentire la coppia ancora peggio perché il dolore di quei genitori viene sminuito, viene banalizzato quel figlio che aspettavano come ogni genitore aspetta il proprio bambino, con tutto il carico di sogni, di aspettative e di progetti che un bebè porta con sè. Queste frasi danno alla coppia la sensazione di non essere compresa proprio nel momento in cui ha più bisogno di essere assistita, abbracciata, compresa.

Parlo di coppia perché, spesso, l’ aborto spontaneo viene visto come un evento negativo solo per la donna, la donna ne subisce le conseguenze fisiche ma la perdita è della coppia, non è la donna che perde un figlio e non diventerà madre ma la coppia che non diventerà ‘genitori’.

Come comportarsi con una coppia che vive l’ aborto spontaneo

Il primo approccio verso una coppia che ha perso un figlio è non ignorare, non minimizzare, chiedere alla coppia come sta non riaprirà nessuna ferita perché questa ferita non si rimargina mai, purtroppo.

La coppia ha ben vivo il dolore e parlarne la aiuta a tirare fuori le emozioni per provare a gestirle, non ha bisogno né voglia di dimenticare ha solo esigenza di parlare del proprio bambino e non c’è bisogno che gli altri trovino le parole giuste (non ce ne sono) ma che semplicemente, sappiano ascoltare, anche se é difficile.

Un abbraccio consola più di tutte le parole possibili.

Alle coppie che hanno perso un figlio

Un figlio perso non è mai perso per i genitori che non hanno potuto stringerlo sul cuore, che non hanno potuto mostrargli il mondo tenendolo per mano, che non lo hanno visto crescere, sorridere, piangere, sbagliare, vivere.

Conosco molte coppie che hanno perso un figlio, anche più di uno, parlando con loro ti rendi conto che quei figli mai nati (o persi dopo il parto 🙁 ) esistono, i loro genitori li contano quando gli chiedi quanti figli hanno, quei genitori che non dimenticano le date in cui hanno scoperto che sarebbero diventati padri e madri e quelle in cui gli è stato detto “non c’è più battito”.

Questo è il solo caso in cui il tempo non affievolisce né il ricordo né il dolore.

Bibliografia

Ti consiglio questi libri che a me sono stati molto utili.

Ciao Lapo

CIAO LAPO é una onlus che si occupa di dare supporto alle coppie che stanno vivendo o hanno vissuto la tragica esperienza del lutto perinatale, associazione fondata dalla Dottoressa Claudia Ravaldi e dal Dottor Alfredo Vannacci.

“Una madre in lutto è impegnata nel compito più difficile di tutti: trasformare l’ Amore dei baci non dati, degli abbracci mancati, degli sguardi mai incrociati” (Dottoressa Claudia Ravaldi).

Scarica la lista degli esami per la poliabortività

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