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Maria Paola e Ciro, amore contrastato dall’ ignoranza

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La storia d’ amore di Maria Paola e Ciro

Maria Paola, 18 anni e Ciro, 22, due ragazzi che tre anni fa si sono innamorati, due ragazzi che sognavano di vivere per sempre il loro amore, due ragazzi come tanti ma che, come coppia, davano fastidio. Ciro, un ragazzo nato in un corpo femminile che gli stava stretto, un ragazzo che non desiderava altro che vivere sereno con la donna che amava e che ancora ama.

Due ragazzi che, per dare concretezza la loro amore, progettavano insieme il loro futuro nel quale Ciro avrebbe completato il percorso che gli avrebbe dato finalmente il corpo nel quale sentirsi veramente se stesso, scelta che Maria Paola sosteneva.

 “Correvamo soltanto verso la libertà”

Queste le parole piene d’ amore di Ciro che, qualche sera fa, era in motorino con la sua ragazza, una sera come tante, almeno così credevano i due giovani. Invece la vita di Maria Paola è stata spezzata in un incidente in cui è coinvolto il fratello di lei che, insieme alla famiglia, non accettavano questo legame.

Ciro non è stato presente in Chiesa, ha salutato la sua Maria Paola all’ obitorio, scortato dalla polizia, dall ‘Arcigay e con il permesso della Procura.

I funerali sono stati officiati da Don Maurizio Patriciello, commosso perchè lui, quella giovane vita spezzata l’ aveva battezzata. Padre Maurizio ha fatto in modo che polemiche, dissapori, recriminazioni, rimanessero fuori dalla Chiesa ma le sue parole sono state chiare e da monito:

“Ogni vita è preziosa. Signore, ricordaci che prima dell’ orientamento sessuale, del colore della pelle, del conto in banca, viene la persona umana, creata a Tua immagine e somiglianza”

Maria Paola, vittima dell’ amore

Maria Paola, colpevole di provare amore per una persona non gradita alla sua famiglia, una ragazza che della sua famiglia aveva bisogno, aveva bisogno di affetto, di essere sostenuta invece veniva contrastata, fino alla sera tragica in cui ha perso la vita. Ha perso la vita per un amore che chi l’ ha messa al mondo riteneva sbagliato.

Le dinamiche dell’ incidente sono in via di accertamento ma è un dato di fatto che alla guida dell’ auto coinvolta ci fosse il fratello della ragazza.

Morta per mano di chi avrebbe dovuto proteggerla, morta per mano di chi avrebbe dovuto spianarle la strada ed aiutarla a diventare ciò che voleva ma soprattutto aiutarla ad essere felice. Morta per mano di chi avrebbe dovuto gioire della sua felicità. Morta per mano di chi si fidava di più al mondo.

Morta perché si era innamorata di un uomo che la famiglia riteneva sbagliato.

Amore e odio

Stiamo vivendo un’ epoca strana fatta di avanzamenti tecnologici ma di arretramento mentale.

Chissà se finirà mai l’ odio che si prova per ciò che consideriamo diverso da noi, per un colore di pelle diverso dal nostro, per chi professa una religione diversa dalla nostra, per chi ha un orientamento sessuale diverso dal nostro.

Chissà quando smetteremo di considerarci superiori a qualcuno solo perché riteniamo migliori le nostre scelte di vita.

Dobbiamo cominciare a prendere coscienza del fatto che non esistono le diversità, che ognuno di noi ha una sua normalità che non è più o meno normale di quella degli altri, è semplicemente la nostra.

Ognuno ha diritto di vivere la propria vita nel modo che ritiene opportuno, seguendo la religione che preferisce, le scelte etiche che ritiene giuste, amando chi gli fa battere forte il cuore e lo rende felice.

Non si può morire per l’ ignoranza di chi ci ritiene ‘diversi’.

Possibile che un genitore preferisca il proprio figlio morto piuttosto che felice, mano nella mano, con la PERSONA che ama, riamata.

Ciao Maria Paola…

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